Raid punitivo all’Università
Raid punitivo all’Università

Raid punitivo all’Università dopo la morte di un cane

Raid punitivo all’Università di Napoli Federico II: violenza dopo la morte di un cane

Oggi, un episodio di brutale violenza ha scosso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Napoli Federico II. Un gruppo di persone ha effettuato un raid punitivo all’Università dopo la morte di un cane. L’aggressione, trasmessa in diretta sui social, ha portato all’arresto di quattro persone e al ferimento di cinque individui.

 

Una tragedia che degenera in rabbia

Il raid punitivo all’Università è iniziato quando i proprietari del cane, con familiari e amici, si sono recati presso il Dipartimento di Veterinaria per un’emergenza. L’animale, precedentemente curato in una clinica privata, era in condizioni critiche e, nonostante gli sforzi dei veterinari, è deceduto. A quel punto, il dolore e la rabbia dei presenti si sono trasformati in una violenta spedizione punitiva contro il personale sanitario e gli studenti.

 

Aggressione senza controllo

Una decina di persone ha assalito medici, tirocinanti e personale di sicurezza, generando una violenta rissa. Durante l’attacco, due donne hanno utilizzato pali di ferro strappati dal cortile come armi. I carabinieri, arrivati circa mezz’ora dopo l’inizio dell’assalto, hanno dovuto faticare per ristabilire l’ordine, mentre gli aggressori continuavano a minacciare anche le forze dell’ordine.

I feriti, tra cui un medico, un borsista, un addetto alla vigilanza, un portiere e una studentessa, sono stati portati al pronto soccorso e giudicati guaribili in sette giorni.

 

Arresti e reazioni

Quattro persone, due uomini e due donne di età tra i 23 e i 49 anni, sono state arrestate con l’accusa di aggressione e interruzione di pubblico servizio. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha definito l’episodio “barbarie totale”, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza negli ospedali e centri veterinari.

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